Vi presentiamo i risultati dell’indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo realizzata da FPA per Deda Next. Nel 2022 sono 41 le città che hanno raggiunto un buon livello di maturità.
Il percorso di digitalizzazione dei comuni italiani, iniziato con la pandemia e spinto dal PNRR, cresce diffusamente. Si attenuano le differenze legate ad appartenenza geografica e dimensioni
Cosa ci propone l’indagine?
L’indagine analizza il grado di maturità digitale dei 110 comuni italiani capoluogo sulla base di tre dimensioni:
- Digital public services: il livello di disponibilità online di 20 tra i principali servizi al cittadino e alle imprese;
- Digital PA: l’integrazione dei Comuni con le principali piattaforme abilitanti individuate dal Piano triennale per l’informatica pubblica (SPID, CIE, PagoPA, AppIO);
- Digital Openness: misura il grado di apertura delle amministrazioni comunali in termini di numerosità e interoperabilità degli open data e il livello di comunicazione con i cittadini attraverso i canali social.
Le città che nel 2022 hanno raggiunto un livello “buono” di maturità digitale sono 41, 25 in più dal 2021. Dieci città ottengono il punteggio più elevato in tutti e tre gli ambiti analizzati e sono Firenze, Genova, Bologna, Brescia, Lodi, Milano, Modena, Pisa, Padova e Roma Capitale. Questi risultati evidenziando un interessante mix geografico e dimensionale.
Incoraggiante è apprendere che diminuisce il numero di Comuni collocati nelle fasce inferiori. Quelli in fascia medio-alta passano da 50 a 42, quelli in medio-bassa da 36 a 25, quelli a livello più basso da 8 a 2. I miglioramenti si riflettono anche in una flessione delle differenze tradizionalmente legate a fattori strutturali quali collocazione geografica e dimensione dell’ente. Anche se, a livello generale, questi fattori hanno ancora una loro rilevanza. Nella fascia medio-bassa si registra ancora una prevalenza di città appartenenti al Mezzogiorno, 15 su 25, e di realtà di piccole dimensioni, 14 su 25.
Tra le 41 città con i livelli più alti di maturità, 12 sono localizzate nel Nord-ovest e 15 nel Nord-est, 7 città del Centro-Italia e altrettante realtà appartenenti a Regioni del Mezzogiorno: Catania, Bari, Cagliari, Lecce, Palermo, Pescara e Vibo Valentia. Inoltre, tra le 41 città in fascia più alta si trovano anche 7 realtà di piccole dimensioni: Lecco, Cuneo, Lodi, Rovigo, Verbania, Siena, e Vibo Valentia. Nella fascia medio-alta si posizionano un buon numero di città di piccole dimensioni, 14.
Offerta di servizi pubblici digitali, novità online.
L’indagine evidenzia un importante aumento della disponibilità di servizi online da parte delle città.
Su 110 Comuni capoluogo, ben 91 garantiscono almeno 10 servizi online sui 20 monitorati. Tale aumento si riflette anche sui livelli di maturità attribuiti a ciascun ente dall’indice Digital public services. I Comuni che si attestano ad un “buon” livello di maturità sono infatti 34, 11 in più rispetto al 2021. Mentre 57 raggiungono un livello medio-alto, 6 in più rispetto al 2021. Un dato interessante è inerente la riduzione dei Comuni che si posizionano nelle fasce inferiori, ora sono 15 che si attestano ad un livello medio-basso, 10 in meno rispetto al 2021 e solo 4 ad un livello basso, quindi 7 in meno.
I servizi maggiormente disponibili in modalità digitale sono quelli relativi a mense scolastiche, online in 97 Comuni, multe 95 e TOSAP (Tassa Occupazione Spazi e Aree Pubbliche) 89, mentre i livelli minori di offerta online si registrano su quelle procedure maggiormente indirizzate alle fasce di popolazione più a rischio esclusione, come la richiesta del contrassegno veicoli per le persone con disabilità, online in 25 Comuni. oppure la presentazione della domanda per l’assegno di maternità comunale solo in 11 Comuni.
Sono pochi inoltre, solo 13, i Comuni capoluogo che hanno adottano il modello standard di sito e servizi digitali dei Comuni italiani sviluppato nell’ambito di Designers Italia.
Le piattaforme abilitanti, SPID e CIE.
Tutti i 110 Comuni capoluogo adottano ormai SPID e/o CIE come strumenti di autenticazione ai propri servizi online e anche il numero di servizi effettivamente disponibili tramite questi due strumenti è cresciuto.
Per i pagamenti digitali, tutti i Comuni sono ormai attivi sulla piattaforma pagoPA. Per l’integrazione dei servizi comunali sull’app IO, sono 104 i Comuni che hanno esposto almeno un servizio, erano 89 nel 2021 e tra questi 17 hanno già integrato 20 servizi o più. Interessante notare che 2 Comuni hanno già superato la soglia prevista per il 2026 dal PNRR di 50 servizi esposti sull’app. Anche in questo caso, i progressi registrati sulle singole piattaforme si riflettono positivamente sui livelli di maturità individuati dall’indice Digital PA: 28 Comuni si attestano ad un livello di maturità “buono” ,18 in più rispetto al 2021, con una progressiva riduzione dei Comuni collocati nelle fasce inferiori: 50 a livello medio-alto e 23 a livello medio-basso, 10 in meno. Rimangono in fascia più bassa solo 9 Comuni.
Digital Openess, open data.
Grazie a una sensibilità verso il tema degli open data, anche sul fronte dell’apertura quindi si registrano sensibili progressi. Salgono da 62 a 69 Comuni che pubblicano dati aperti sui loro portali dedicati o sui portali delle Regioni. Sui 110 Comuni capoluogo, 45 alimentano il catalogo nazionale dati.gov.it in maniera diretta o intermediata dai portali regionali, mostrando quindi un buon livello di adesione al profilo di metadatazione DCAT-AP_IT. Tra questi, spiccano in particolare i 14 Comuni che hanno federato il proprio catalogo dati con il catalogo nazionale. La stragrande maggioranza dei Comuni oggetto di indagine utilizza i principali canali social come strumento per l’interlocuzione digitale con la propria cittadinanza.
Di seguito le variazioni rispetto al 2021.
- 88 Twitter +3
- 100 Facebook +3
- 81 Instagram +7
- 102 Youtube +1
- 57 Linkedin – 29
Fonte: dedanext.it
È fondamentale dotarsi di una strategia complessiva dell’Amministrazione digitale costruendola con ampia visione olistica, tenendo conto dei target eterogenei che compongono la popolazione italiana. Il numero verde 800 è da sempre uno degli strumenti di contatto preferiti dagli over 44 anni che hanno poco tempo a disposizione e desiderano risposte veloci e tempestive.
Peraltro, in ottemperanza alla delibera ARERA 15/2022/R/rif – https://www.arera.it/it/docs/22/015-22.htm – che, in materia di Raccolta dei Rifiuti TARI, stabilisce “L’Obbligo di attivazione di almeno un numero verde totalmente gratuito a cui l’utente può rivolgersi, sia da telefono fisso che da mobile, per richiedere assistenza” ricordiamo che B2you è B2YOU srl è un fornitore abilitato al MePA nella categoria CPV 64200000-8 “Servizi di telefonia e connettività” per la fornitura di numeri verdi gratuiti: i numeri 800.